Make-up artist Tony Belfatto www.girlpower.it

Intervista a Toni Belfatto, noto esperto make up artist e tatuatore che, oltre che al tatuaggio artistico, si dedica anche al tatuaggio estetico. (a cura di Antonella Marchisella)

Quando pronunciamo la parola “bellezza” dimentichiamo che le poche lettere di cui è composta abbracciano l’infinito. Qualunque sia la nozione da cui vogliamo partire, c’è qualcuno che ne rappresenta un eccezionale denominatore: Tony Belfatto, uno dei più grandi make-up artist del mondo. Nel 1989 una visita presso una Tattoo Expò a Bologna è “ufficialmente” l’inizio del percorso di Tony nel mondo dei tattoo, ma come affermava Galileo “Non puoi insegnare qualcosa ad un uomo, puoi solo aiutarlo a scoprirla dentro di sè”: le spinte pulsionali verso l’arte della decorazione corporea erano dunque già insite in lui fin da bambino.
Con il Belfatto Center ha collaborato con grandi nomi dello spettacolo tra cui Pippo Baudo, Alba Parietti, Maria Grazia Cucinotta; in Tunisia ha avuto modo di curare la bellezza della figlia del Presidente.In esclusiva per Girlpower ha risposto ad alcune domande sul trucco ed il magico mondo dei tattoo, e noi vogliamo dedicargli un ringraziamento davvero speciale:Tony, leggo nella Sua biografia che ha rinunciato agli studi universitari per inseguire la Sua passione più grande: come è nata l’idea di diventare make-up artist?Penso che un’ idea non vada mai soppressa ma trasformata; è proprio questo quello che ho cercato di fare coniugando una personale e profonda passione con un’emergente richiesta del mercato ed ecco, di conseguenza la mia professioneChe cosa rappresenta il tatuaggio per Lei?Il termine tatuaggio viene identificato dall’ideologia comune come il classico disegno effettuato sul corpo. Ritengo invece che esso debba essere inteso come un’azione che permette di trasportare pigmenti atossici mediante aghi monouso non cavi nel derma. Questo gesto tecnico raggruppa diverse specializzazioni: tatuaggio artistico, trucco permanente, tatuaggio para medicale e tricopigmentazione.Il modo più immediato ed indiscusso di trasmettere, svelare e comunicare qualcosa di se stessi, di risolvere problematiche che implicano un grosso peso emotivo e perché no per vanità: questo per me rappresenta il tatuaggio.Come si effettua la copertura di un tatuaggio già esistente e quali sono i costi in linee generali?

Il termine cover-up indica la copertura di un vecchio tatuaggio con uno di maggiore dimensione e soprattutto sufficientemente colorato o sfumato. Tecnica questa che prevede ottime capacità artistiche da parte del dermopigmentista che dovrà riconoscere eventuali limitazioni tecniche che potrebbero impedire eventuali coperture. Un tatuaggio troppo grande e pieno per esempio potrebbe generare un nuovo tatuaggio esteticamente meno valido del precedente accompagnato da pentimenti maggiori. I prezzi delle coperture, come anche quelli del tatuaggio, dipendono da diversi parametri: grandezza, complessità, colori e tempo necessario per l’esecuzione. Si crea di conseguenza un range troppo ampio che va dai 100 euro fino a raggiungere le migliaia di euro.

Leggo nel Suo sito internet www.tonytattoo.it che con il “trucco paramedico” è possibile risolvere problematiche di forte impatto psicologico, come la ricostruzione di areole mammarie. In cosa consistono queste tecniche?

In seguito ad interventi chirurgici di piccola o media entità, si possono creare degli inestetismi evidenti tali da generare insicurezze emotive importanti. L’asportazione di una mammella in seguito ad una mastectomia spesso richiede l’intervento di un micropigmentista per la ricostruzione estetica dell’areola e del capezzolo. Con delle tecniche realistiche, si creano degli effetti chiaroscuri e tridimensionali finalizzati a riprodurre anatomicamente la parte.

Con il trucco pemanente si possono ridefinire sopracciglia e labbra, per minimizzare alcuni difetti o per esaltarne la bellezza pre-esistente. Non crede di uniformare in questo modo le donne ad un canone di bellezza prettamente occidentale, che in un certo qual modo le priva di unicità? Ad esempio la tipica bellezza “labbra gonfie-seno rifatto-sguardo magnetico”?

Privare la donna della sua unicità rappresenta una vera e propria minaccia per un professionista che già a priori ha un pessimo concetto della parola normalità. Per questo, qualsiasi trattamento di micropigmentazione inizia con una proposta visagistica dell’operatore che in seguito ad uno studio dell’architettura del volto, elabora una progettazione. Tale proposta estetica sposerà il gusto della cliente la quale dovrà vedersi positivamente cambiata senza stravolgere la propria mimica non verbale. Considero un trucco permanente esteticamente bello quando risulta poco percettibile anche agli occhi dell’osservatore più attento. Questa prassi operativa verte ad un’esaltazione dei caratteri personali di ciascuna donna correggendone eventuali imperfezioni.

Ci suggerisce un make-up primaverile facile da portare?

Preferisco non rispondere a questa domanda in quanto rischierei, in questo modo, di uniformare le donne ad un suggerimento visagistico troppo generale, che in un certo qual modo le priva di unicità. Potrei consigliare delle gradazioni pastello per un trucco primaverile facile da portare, ma non tutte le forme e colori sono adatti a queste indicazioni cromatiche.

Toni che cos’è la bellezza per Lei?

La bellezza è la recezione soggettiva di uno stimolo emozionale capricciosamente piacevole.
Ed io, purtroppo, ne sono vittima.

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